PROBLEMI RELAZIONALI E DI COPPIA

“Ci stanchiamo di pensare e persino di agire, mai di amare.”
A. COMTE

La crisi di coppia non è mai determinata da un solo evento, in genere si tratta di una combinazione di fattori e ha come tratto distintivo il protrarsi nel tempo. Ci può essere un evento scatenante più o meno destabilizzante, come per esempio la scoperta di un tradimento o una litigata più violenta del solito, ma generalmente la coppia si ritiene in crisi quando un elemento getta una luce di criticità sulla vita della coppia. Si parla di un effettiva “crisi di coppia” quando i partner vivono un malessere o un senso di insoddisfazione generale che perdura da diverso tempo e, nonostante il desiderio di cambiamento, i tentativi di risolvere i problemi non si sono risolti o, addirittura, si sono trasformati in dinamiche ripetitive che alimentano il problema complicandolo ulteriormente anziché risolverlo.

La consapevolezza dei questo irrigidamento relazionale, che ha come logica portante “le ho provate tutte, non ne posso più” , porta la relazione in uno stato di disagio, di pesantezza e di impotenza. È in questa fase che, oggi, la coppia cerca un aiuto esterno rivolgendosi ad uno specialista. La variabile tempo è di fondamentale importanza: nella vita di coppia piccole crisi, circoscritte nel tempo, sono da considerarsi fisiologiche.

In molti casi la mancanza di piccole crisi, di momenti di forte conflittualità, di sano confronto, è alla base della crisi di coppia.

Il lasciar correre, l’imparare a non dire o non fare qualcosa che infastidisce il partner, con il passare del tempo, impoverisce l’espressività della coppia creando così un clima di prigionia che produce, a sua volta, risentimento. Tutti questi ingredienti sono le spie di un malessere che non trova sfogo.

Con l’approccio breve strategico è possibile affrontare efficacemente tutti quei problemi connessi alle dinamiche relazionali e sistemiche dei rapporti umani.  Il focus dell’intervento non è sui contenuti del problema (ad esempio, i temi del conflitto fra coniugi, i motivi dei litigi, ecc.) ma sui processi comunicativi e interattivi che producono il disagio.

L’intervento è sempre ritagliato su come produrre miglioramenti e cambiamenti terapeutici, ed è per questo che in ottica strategica non si parte da un pregiudizio sistemico secondo il quale si deve sempre lavorare con entrambi i partner contemporaneamente: a volte può essere utile, altre è più indicato lavorare individualmente. L’elasticità  è la cifra dell’intervento relazionale.

Le problematiche più frequentemente affrontate sono quelle relative alle simmetrie relazionali (litigi, gelosie, tradimenti, separazioni, conflitti), alle forme di sofferenza relazionale individuale (abbandono, separazione, dipendenza affettiva, lutto) e ai disturbi della sfera sessuale (mancanza di desiderio, ansia da prestazione sessuale, ecc.). 

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