AUTOSTIMA E SUCCESSO

“Se non credi in te stesso, chi lo farà per te?”
KOBE BRYANT

Mancanza di autostima, insicurezza, stima di sé… Sono concetti dei quali si scrive e si dice molto sui giornali, in televisione e sui social; escono continuamente manuali o libri che promettono di aiutarci a vincere l’insicurezza, migliorare la nostra autostima e così via. Di cosa si tratta in realtà? A tutti è capitato prima o poi nella vita di sottovalutare le proprie potenzialità, guardare più al fallimento che ai tanti successi ottenuti, non aver fiducia nelle proprie abilità. Tutto ciò è normale; quando però queste sensazioni sono costanti e ripetute nel tempo, può nascere un vero e proprio blocco nella relazione con gli altri e con il mondo: la persona comincia a sentirsi, in un certo senso, inadeguata alla vita, non all’altezza della propria stessa esistenza. 

Questo circolo vizioso porta a sentirsi sempre più insicuri e poco convinti di ogni scelta e di ogni azione che si intraprende, arrivando tal volta alla certezza di essere assolutamente incapaci di affermare sé stessi e le proprie idee. In alcuni casi, per difendersi da questa sensazione così spiacevole, si può arrivare a non riconoscere neanche più quali sono le proprie idee, piuttosto che soffrire per l’incapacità di affermarle in maniera chiara e forte.  Con il passar del tempo si consolida la sensazione di non essere all’altezza di nessuna situazione: sul lavoro, in famiglia, a scuola o all’università, nelle relazioni sentimentali e sociali. 

Generalmente chi soffre di problemi di insicurezza e di carenza di autostima non riesce a prendere decisioni su sé stesso e sulle persone che, in qualche modo, dipendono da lui, chiede continuamente conferma agli altri, entrando tal volta in una vera dipendenza dalle rassicurazioni altrui, ritiene ogni proprio successo frutto del caso o dell’aiuto di qualcun altro, mentre ogni insuccesso diventa subito conferma della propria incapacità. 

 

L’autostima influenza la stessa concezione personale di successo. Il successo non é più inteso come esito positivo rispetto a un proprio obiettivo e un proprio sistema di risorse e di vincoli, bensì come un rientrare all’interno di norme di comportamento e di valori tipici della rete sociale di appartenenza (diventare cioé “come tu mi vuoi”). Il giudizio altrui diventa fonte di ansia, soprattutto se associato al timore di perdere la stima e l’approvazione sociale, rendendo cruciale rispettare le norme più o meno esplicite del gruppo di appartenenza. Un atteggiamento simile mina l’immagine che la persona ha di se stessa ed é disfunzionale per lo stesso sviluppo personale perchè non consente di imparare a dare importanza a ciò che per ognuno può essere appropriato e a scegliere pensieri e comportamenti coerenti con le proprie caratteristiche e potenzialità.Sentire il piacere di essere se stessi e riuscire ad affermarsi per come si é significa non porsi nei confronti della propria realtà in modo passivo e a non investire tempo e risorse per compiacere le persone del proprio ambiente relazionale. Significa essere assertivi, cioé creare comunicazioni e relazioni rispettose delle proprie emozioni e bisogni, pur nel rispetto delle esigenze e dei diritti altrui. Imparare a gestire assertivamente i contatti con le persone vuole dire affrontare gli altri in modo equilibrato e sentirsi meno condizionati dalla paura di non piacere o di essere espropriati di diritti e di spazi che invece ci appartengono.
 

COME SE NE ESCE

La Terapia Breve Strategica prevede l’uso di specifiche tecniche per aiutare la persona ad uscire da questo cortocircuito. Grazie a queste tecniche, gradualmente, la persona può apprendere, o riapprendere, come fidarsi maggiormente di sé stessa, migliorando così la propria autostima giorno dopo giorno, e abituandosi a procedere nella propria vita avendo imparato a contare su se stressa.

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Riferimenti Bibliografici

Branden, N. (2006). I sei pilastri dell’autostima. Milano: Editore Tea.
Duclos, G. (2007). L’autostima. Passaporto per la vita. Cuneo: San Paolo Editore.
Jang, J. (2015). Più forte dei no. Milano: Vallardi Editore.
Monbourquette, J. (2002). Dalla stima di sé alla stima del sé. Firenze: Edizioni Paoline.
Nardone, G. (2014). La paura delle decisioni. Milano: Adriano Salani.
Nardone, G. (2013). Psicotrappole. Milano: Adriano Salani.
Nardone, G. (2009). Problem solving strategico da tasca. Milano: Adriano Salani.
Nardone, G. (1998). Psicosoluzioni. Milano: Bur